Castel Caldes

Val di Sole

La prima fonte riguardo a Castel Caldes risale al 1235; il documento riconosce ufficialmente la subordinazione della famiglia Cagnò al principe vescovo, e afferma che la struttura è in fase di costruzione. L’atto fa riferimento ad una precedente licenza del 1230, con la quale Arnoldo di Cagnò ottenne dal vescovo Gerardo I di Cremona (1223-1232) il permesso di costruire una casa murata.
L’edificio sorge su un dosso a 682 metri di quota, ai margini meridionali del paese di Caldes.
In origine la struttura consiste in una casa murata con funzione prettamente militare, costruita dai Cagnò, proprietari dell´ omonimo castello in Val di Non,come base per l’affermazione politica in Val di Sole. Tale ambizione si concretizza con l’acquisizione della vicina Rocca di Samoclevo. Si viene così a creare un unico complesso con funzioni difensive, affidate alla rocca, e abitative, svolte dalla casa-torre protetta da una bassa cinta muraria. Nella seconda metà del XV secolo la proprietà passa alla famiglia Thun, che interviene con importanti lavori che trasformarono la dimora fortificata in nobile residenza. E´ ai nuovi proprietari infatti che si deve la realizzazione, accanto alla casa-torre di fondazione duecentesca, dell’edificio abitativo sull’angolo Nord-Est.
Nel Seicento viene costruito un torrioncino sulla facciata settentrionale e, nel 1629, viene eseguito ad opera del pittore tardo manierista Elia Naurizio (1589-1657) il ciclo di affreschi della chiesetta dedicata alla Beata Vergine Maria.
Il castello rimane di proprietà della famiglia Thun fino alla fine dell’Ottocento, quando viene venduto ai Malanotti e in seguito trasformato in albergo (l’Hotel Onestinghel).
Il castello attuale conserva modesti apparsti difensivi: la bassa cinta muraria risulta in parte inglobata nei fabbricati rustici del XIX secolo, la grande casa-torre duecentesca e il fabbricato più basso con torrioncino in facciata. Gli interni custodiscono affreschi, antichi graffiti, soffitti e rivestimenti lignei. Oltre ad essere una nobile residenza, il castello, aveva sicuramente una funzione produttiva di tipo rurale, testimoniata dalla presenza di rampe interne per l’ingresso dei carri agricoli.
Dal 1980 il complesso è di proprietà della Provincia Autonoma di Trento e dall'estate 2014 è aperto al pubblico quale sede di mostre ed eventi espositivi. Insieme a Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico fa parte del circuito del Museo del Castello del Buonconsiglio.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 272-275. Mantova 2013.
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  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Caldes

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Giovan Battista Ferrari, 1860

    La veduta di Castel Caldes, dipinta in occasione del primo viaggio del pittore nella terra paterna, rappresenta il castello dei Thun visto da Sud, con la cappella non ancora ridotta ad uso profano e ledificio delle scuderie, sulla destra, che sarà distrutto da una frana nel 1868.

  • Vigilio Kirchner, 1920-1922

    La veduta del castello è ripresa da sud. Il complesso, ora abitato da contadini, mostra le trasformazioni avvenute tra ‘800 e ‘900: la cappella trasformata in abitazione e stalla (tetto abbassato; chiuse le monofore del ‘500, campaniletto trasformato in comignolo). Tra mastio e cappella appare un edificio rurale di recente edificazione. Sulla sinistra si nota la casa d’abitazione addossata alla chiesetta nell’Ottocento. 

  • Anonimo, inizio XVII secolo

    Nel disegno a matita su carta, presente nel seicentesco Codice Brandis ,  Castel Caldes si presenta con la fisionomia raggiunta dopo gli interventi edilizi voluti dai Thun  nel corso del XVI secolo. L'autore coglie alcuni importanti elementi architettonici oggi scomparsi: il maestoso portale di ingresso collocato al termine di una rampa che permetteva di valicare una sorta di fossato, la cinta muraria merlata, le scuderie a valle del complesso.

  • Tony Gruberhofer, ante 1899

    La veduta di fine Ottocento riprende il castello da ovest. Parte della cinta muraria è già stata smantellata dopo la vendita del complesso ai contadini del luogo compiuta da Sigismondo Thun nel 1880. Una casa rustica occupa parte del cortile interno. Nel muro di cinta nord è presente ancora il portale tardorinascimentale che prima del 1908 sarà smontato e trasferito ad Appiano. La cappella si presenta ancora integra con campaniletto innalzato sopra la copertura absidale. 

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Caldes

Si narra che la contessina Olinda, figlia del malvagio Rodemondo di Caldes, fosse stata promessa in matrimonio al conte Ulrico di Altaguardia. La giovane era però innamorata del bel Arunte, un menestrello gentile e dalle dolci parole che aveva incantato la fanciulla. Il perfido Rodemondo prese la figlia e fatta affacciare ad una finestra del castello, strillò richiamando la gente del paese affinchè manifestasse il proprio consenso all’amore proibito della figlia. Nessuno parlò….e quando Arunte giunse in paese trovò l’innamorata rinchiusa nella stanza più alta del maniero. Prese così a cantare poesie d’amore sotto la finestra della prigione fino a quando si udirono schiamazzi e fragore di armi. Un silenzio desolante cadde sul castello e Olinda capì quale tragica sorte era toccata all’amato. Disperata si lasciò morire di fame e fu sepolta nel piccolo cimitero del paese, dove ogni notte arrivava a farle visita un alto giovane che cantava bellissime poesie d’amore.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val di Sole
  • Comune: Caldes