Castel Telvana, posto sullo sperone montuoso che domina la cittadina di Borgo, controlla la Valsugana in quasi tutta la sua estensione. Sebbene edificato probabilmente nel XIII secolo, la prima citazione documentaria risale al 1331 ed è relativa ad una precisazione sui confini con il sovrastante Castello di S. Pietro.
Il castello assume importanza quando passa sotto il controllo dei da Castelnuovo che riescono a creare una sorta di zona cuscinetto tra il Principato vescovile di Trento e la Contea di Feltre. Tuttavia nel 1450 con l'avvento della dominazione asburgica tirolese sulle giurisdizioni chiave della Valsugana, il maniero viene affidato quale feudo pignoratizio a Bernardo Gardner, e successivamente alla breve reggenza dei Trapp. Con l’acquisizione di Castel Telvana da parte dei Welsperg di Pusteria vengono intraprese grandi opere di rafforzamento e di ampliamento, che conferiscono all'edificio l'aspetto attuale.
Alla metà del XVII secolo il castello viene venduto dall’arciduca Ferdinando Carlo al nobile Fedrigazzi, già signore dei castelli di Nomi e della Pietra di Calliano; egli tuttavia lo detiene solo per un breve periodo, al termine del quale il maniero passa in qualità di feudo ereditario ai nobili veneziani Giovanelli, investiti qualche anno dopo della signoria di Telvana e San Pietro con diritto di alta giurisdizione. Il maniero viene coinvolto nei fatti d’arme conseguenti al tentativo di occupazione da parte dei Piemontesi nel 1866 e, durante il primo conflitto mondiale, viene bombardato e depauperato a causa di sistematiche spoliazioni. A partire dalla metà degli anni Cinquanta del ‘900 sono stati intrapresi interventi di conservazione.
E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 29-32. Mantova 2013.
A. GORFER, I castelli del Trentino, Vol. II, p. 473. Trento 1987.