Castello del Buonconsiglio

Val d'Adige

La prima menzione del Castello del Buonconsiglio risale al 1250: un documento dell’epoca testimonia infatti l’avvenuta costruzione di quella che viene definita nuova residenza dell’imperatore.
Sorge in posizione leggermente sopraelevata rispetto alla città di Trento che, in questo modo, risulta dominata e protetta dall’imponente castello.
Un primo nucleo fortificato viene realizzato a partire dalla prima metà del Duecento, su incarico dell’imperatore Federico II di Svevia, da parte di Sodegerio de Tito, nominato podestà cittadino di Trento.
Nel 1256 il castello è definito come "domus nova episcopi", ossia nuova dimora del vescovo. Pochi decenni dopo la costruzione del castello infatti, i principi vescovi di Trento abbandonando la loro precedente residenza di Palazzo Pretorio per insediarvisi e rimanervi per molti secoli, fino quando le invasioni napoleoniche portano alla secolarizzazione del principato.
Il castello si compone di tre diversi corpi di fabbrica, realizzati in epoche differenti: quello più antico, detto Castelvecchio, costituito in origine da una piccola e austera fortezza e dall’imponente mastio (la Torre d’Augusto) si sviluppa tra il Duecento e il Quattrocento; dal XV secolo la struttura, che nel frattempo aveva subito diverse sopraelevazioni, inizia a caratterizzarsi anche in senso residenziale e non più esclusivamente militare. A testimonianza di questo mutamento di funzioni risulta significativa la costruzione della loggia veneziana, raffinata decorazione architettonica che si apre nel prospetto superiore della facciata. Nel Cinquecento il principe vescovo Bernardo Clesio decide di affiancare al vecchio castello una residenza che rispecchiasse maggiormente il nuovo gusto signorile dell’epoca: in un tempo brevissimo, tra il 1527 e il 1538, viene edificato il Magno Palazzo, vera e propria autocelebrazione della grandezza e del prestigio del principe, che ingaggia per la decorazione dei vari ambienti artisti di primo piano quali Gerolamo Romanino, i fratelli Dossi e Marcello Fogolino. Il risultato è una fastosa residenza nobiliare tipicamente cinquecentesca, il cui livello artistico non ha eguali in ambito trentino. La facciata del castello, che presentava due corpi di fabbrica separati collegati solamente da un ponte in legno, viene resa più armoniosa con l’edificazione della Giunta Albertina, realizzata nella seconda metà del XVII secolo per volere del principe vescovo Francesco Alberti Poia.
Oggi la struttura, sotto la denominazione di "Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali", ospita una realtà museale di rilievo nazionale ed internazionale.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 5, pp. 204-215. Mantova 2013.
A. GORFER, I castelli del Trentino, vol. III, pp. 60-210. Trento, 1990.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val d'Adige
  • Comune: Trento

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Basilio Armani, 1844-1845

    Il Castello del Buonconsiglio appare sulla sinistra nella veduta che privilegia il gruppo di gentiluomini impegnati nel gioco delle bocce in Piazza Mostra. Da notare gli ingressi al castello, privi delle odierne gradinate e rampe di accesso.

  • Basilio Armani, 1859

    Il Castello del Buonconsiglio appare delineato in quelli che sono i suoi elementi caratteristici: la Torre d´Augusto, Castelvecchio, la loggia.

  • Basilio Armani, 1844-1845

    L´immagine presenta una veduta della città delle Laste: ben riconoscibili il Castello del Buonconsiglio con alla sua destra Torre Verde ed altri edifici notevoli di Trento: il Duomo e la Torre Civica. Sullo sfondo il Doss Trento.

  • Franz Hogenberg, 1588

    Particolare di una pianta prospettica che consiste in una ripresa molto fedele della pianta del Valvassore edita a Colonia. A Hogenberg si deve la divulgazione definitiva dell´immagine di Trento città del Concilio. Da questo esemplare derivano tutte le redazioni successive della pianta urbana di Trento contenute negli altlanti sei-settecenteschi. IN alto a sinistra è stato ritratto essenzialmente il Castello del Buonconsiglio e la relativa Torre Verde che si affacciava sull´Adige. Del castello si possono distinguere Castelvecchio, la Torre d´Augusto, la Giunta Albertiana, il Magno Palazzo e Torre Aquila, oltre alla cinta muraria ed ai bastioni difensivi.

  • Matthaus Merian il Vecchio, 1649

    Nella Topografhia Germaniae (topographia Provinciarum Austriacarum Austriae, Styrae, Carinthiae, Carniolae, Tyrolis) è contenuta un´incisione che ritrae una veduta a volo d´uccello du Trento. In alto a sinistra è visibile il Castello del Buonconsiglio, ancora collegato tramite la cinta muraria alla Torre Verde collocata a ridosso del corso dell´Adige. Del castello si possono distinguere Castelvecchio, la Torre d´Augusto, la Giunta Albertiana, il Magno Palazzo e Torre Acquila, oltre alla cinta muraria ed ai bastioni difensivi.

  • Albrecht Dürer, 1494

    Il castello del Buonconsiglio in una prospettiva da nord ovest. In primo piano l'artista ha descritto la cinta muraria con i relativi bastioni e con la porta-torre dell'Aquila, dietro ai quali si scorge la Torre d'Augusto, Castelvecchio e la giunta Albertiana.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val d'Adige
  • Comune: Trento

Il Castello del Buonconsiglio a partire dall’età rinascimentale divenne una corte signorile sul modello dei più importanti centri principeschi italiani; i presuli tridentini, infatti, amavano circondarsi di artisti ed intellettuali di grande fama proprio come erano soliti fare i nobili delle signorie dell’Italia centro-settentrionale.
Uno di questi cortigiani fu Pietro Andrea Mattioli: originario di Siena,medico, botanico e poeta, trovò ospitalità al Castello del Buonconsiglio quando vi risiedeva Bernardo Clesio. Si legò a tal punto al suo nuovo signore da comporre un poemetto a lui dedicato dal titolo "Il Magno Palazzo del cardinale di Trento", dato alle stampe a Venezia nel 1539, in cui celebrava in versi, con toni entusiastici la magnificenza del castello, descritto in ogni sua parte. Dalla lettura dell’opera emerge con forza la perfetta sintesi all´interno dell´edificio tra l’elemento artistico e quello militare, ancora oggi principale peculiarità del castello. Nel poemetto di Mattioli, così come dal vivo, infatti, si accostano in armonia i concetti di fortezza e di bellezza, che accostati donano al castello la sua straordinaria completezza.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Val d'Adige
  • Comune: Trento