La prima menzione relativa a Roveredo risale al 1146 ma vi sono molte altre citazioni nella documentazione basso medievale. Gli studi sulle cinte murarie della città si sono concentrati soprattutto, tenuto conto delle sopravvivenze architettoniche, in relazione a due macro periodi: il primo riferibile al XIII – XV secolo; il secondo all’epoca veneziana ossia tra XV e XVI secolo. Un primo tracciato è evidenziato a partire dalla nota via delle Fosse, prosegue verso nord fino alla recente canonica di San Marco, verso ovest fino alla torre Civica, piega poi verso sud lungo via della Terra e giunge in Piazza Podestà, dove si congiunge alle mura del castello. Giuseppe Chini, agli inizi del secolo scorso, proponeva infatti una cinta urbica situata lungo via della Terra, intervallata da porte urbiche (l’attuale Torre Civica e la scomparsa Porta della Scala, situata ai piedi del castello in prossimità della sponda sinistra del Leno) e da torri. Un evidenza che sarebbe confermata dall’iconografia: nella carta dell’Almagià la cinta della cittadina è difatti inframmezzata da numerose torri quadrangolari. Si tratta di un documento che mostra una situazione precedente agli interventi veneziani. Un secondo tracciato di mura connette il tratto proveniente dalla Torre Civica al vicolo del Portello e a Piazza del Grano: attraverso via dei Portici, prosegue sino a casa Baroni e giunge in Piazza Podestà dove si ricollega alle mura del castello. Alla prima metà del XV secolo risalirebbe invece l’ampliamento della cortina muraria in direzione nord in via delle Fosse, fino a via Valbusa piccola. Il nuovo assetto delle mura urbiche in questa fase incluse l’area dell’attuale Piazza San Marco. Alcuni documenti risalenti al 1487 testimoniano l’ordine di demolizione di alcuni edifici che insistevano sulla cortina; una sorte che toccò anche alla Chiesa di Santa Caterina, ricostruita nel 1504 poco più distante dalla cinta.
I. ZAMBONI, Cinte murarie di Rovereto , in “Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 2” (Collana APSAT), E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M. Cunaccia (a cura di), pp. 140 - 144.