Rocca di Riva del Garda

Valle del Sarca

Il nucleo originario della Rocca di Riva viene edificato a partire dal 1124, anno in cui il principe vescovo di Trento Altemanno concede di costruire una nuova fortificazione in città.
Detta anche Castello nuovo, poiché nel borgo era già presente una più antica fortificazione oggi andata completamente perduta, la Rocca viene innalzata in riva al lago. Scopo primario della struttura era il controllo e la difesa del porto cittadino, preziosissima risorsa economica per l’intero principato tridentino. Non a caso Riva nel corso del medioevo assume le caratteristiche di un borgo fortificato dotato di numerose difese, destinato ad essere minacciato a più riprese dalle principali potenze dell’Italia settentrionale nel corso delle varie epoche.
Col passare del tempo la Rocca viene modificata e ammodernata. Circondata da un fossato attraversabile grazie ad un ponte levatoio dotato di rivellino, stando ad una fonte veneziana del 1483, essa era altresì protetta da ben due ordini di mura oggi scomparse. L’impianto del complesso, dotato di quattro torri angolari, una delle quali è il più antico mastio, e di edifici ad esse legati per formare un cortile interno, suggerisce un consistente intervento degli Scaligeri, i signori di Verona che governano Riva alla metà del XIV secolo. I Veneziani, che detengono il controllo del borgo dal 1440 al 1509, probabilmente ammodernano la Rocca, rendendola più adatta alle esigenze militari dell’epoca, come di sicuro avviene per il bastione che proteggeva la città dall’alto. In seguito alla riconquista di Riva da parte delle truppe imperiali, la rocca viene abbellita grazie all’intervento del principe vescovo Bernardo Clesio. Risulta tuttavia difficile ricostruire l’entità dei diversi contributi architettonici e decorativi. La struttura, viene infatti profondamente danneggiata dai bombardamenti dei cannoni francesi nel 1703, e durante l´occupazione austriaca nel corso del secolo successivo viene adibita a caserma per lo stazionamento delle truppe.
Il complesso fortificato si presenta oggi nella sua integrità, seppur come il risultato delle continue modifiche subite nel corso del tempo. L’elemento più antico risulta essere il mastio.
Attualmente la Rocca ospita il Museo Civico di Riva del Garda.

E. POSSENTI, G. GENTILINI, W. LANDI, M. CUNACCIA (a cura di), Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, pp. 438-440. Mantova 2013.
F. DEGASPERI, Castelli del Trentino Alto Adige. Trento 2011.
U. RAFFAELLI, Castelli del Trentino. Trento 2007.
S. VERNACCINI, Castelli e torri del Trentino. Milano 2004.
G. M. TABARELLI, F. CONTI, Castelli del Trentino. Milano 1974.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valle del Sarca
  • Comune: Riva del Garda

GALLERY

LOCALIZZAZIONE

  • Anonimo, Codice Brandis c.88, inizi XVII secolo

    Nel celebre codice, che prende il nome dal suo committente, l’ignoto autore tratteggia, in primo piano, il porto di Riva con alcune imbarcazioni che veleggiano sul lago. Oltre all’abitato e al campanile della chiesa dell’Inviolata è riconoscibile, sulla destra del disegno, la Rocca con la sua cinta merlata e tre torri quadrangolari, due delle quali a metà Ottocento furono abbassate all’altezza del tetto.

  • Basilio Armani, metà del XIX secolo

    Il disegno realizzato a graffite, mostra un'interessante veduta della Rocca di Riva del Garda, colta dal lago antistante. L'insolita prospettiva mostra le caratteristiche architettoniche della fortificazione (il mastio, le torri angolari, le mura merlate) così come si conservavano prima delle trasformazioni intervenute in epoca moderna.

  • Basilio Armani, 1844-1845

    Nella litografia, l'autore presenta il borgo di Riva in un’insolita prospettiva: la Rocca è infatti vista dal lago su cui veleggiano alcune barche, mentre un piccolo battello ancorato a riva attende l’ imbarco delle merci.

  • Basilio Armani, 1853

    L´immagine, pubblicata nell' Album del Trentino per l´anno 1853,  è una veduta di Riva del Garda, colta dalla vicina sponda occidentale del lago. Oltre lo specchio d´acqua, in primo piano, si scorge sulla destra la sagoma della Rocca. Sulla sinistra, un tratto delle mura merlate a difesa del porticciolo.

  • Carta del territorio veronese, detta dell' Almagià, post 1462.

    La carta topografica con il Nord-Est in alto, rappresenta un vasto territorio che colloca al centro Verona. La celebre pergamena mostra anche alcune aree oggi in territorio trentino, come il Garda settentrionale e il basso Sarca. Il borgo fortificato di Riva è raffigurato cinto da possenti mura, che lambiscono le acque del lago, tra cui spicca la torre Apponale.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valle del Sarca
  • Comune: Riva del Garda

Il 3 marzo 1953, presso il sito archeologico di San Cassiano, ad ovest di Riva, venne riportato alla luce uno scheletro. Si trattava dei resti di un uomo d’età romana. Nel ritrovamento delle ossa di quello che, come testimoniavano le armi, era un legionario di Roma, vi era un aspetto singolare: era privo del cranio. Finita la prima giornata di scavo, tutti i reperti rinvenuti vennero portati al Museo Civico della Rocca. Il mattino seguente i custodi trovarono le ossa sparpagliate qua e là, armi e vasellame tutt’intorno nella sala. Si diffuse subito la voce di un fantasma senza testa. Seguirono numerosi episodi del genere durante le notti seguenti. Venne persino avvistato un fascio luminoso proveniente dall’interno di uno dei torrioni. La notizia andava diffondendosi. Convinti si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, il soprintendente e il custode della Rocca decisero di sigillare tutte le porte e le finestre per evitare gli ennesimi disordini notturni. Il mattino, sconcertati, constatarono che i serramenti erano rimasti sigillati, ma la tomba era scoperchiata e le lastre di copertura sparse sul pavimento. I fatti continuarono a ripetersi e la storia suscitò clamore a livello nazionale. La leggenda divenne nota anche all’estero. Il celebre regista americano Orson Welles arrivò a Riva con l’intento di girare un film sul misterioso spettro. Il progetto in realtà non andò in porto, ma rimane testimonianza di notevole interesse per comprendere quale fu la fama raggiunta dal fantasma senza testa della Rocca di Riva del Garda.

  • Tipologia: Castello
  • Localizzazione: Valle del Sarca
  • Comune: Riva del Garda